23 mar 2020, 2:03

 Profumo di nonna Capitolo V 

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Nonna Maria trascorre un periodo in ospedale perché le sue condizioni di salute non sono delle migliori. È stanca, emaciata dalla dura vita di campagna e forse non trova stimoli per riprendere a vivere con tutte le sue forze. I medici riescono a curare al meglio la sua astenia ma consigliano di seguirla in un ambiente più confortevole per far sì che si irrobustisca quanto
basti per poter tornare a casa e riprendere in mano la sua vita. 
Lei, anziché la figlia, sceglie le cure presso la casa del figlio Luigi  e della nuora. È zio Cech a telefonare a mamma per dirle che nonna non vuole andare da nessun’altra parte e lei, senza pensarci, la accoglie nella nostra casa per curarla. Ero ancora tanto piccola che oggi non ricordo nulla di quei momenti; mi viene in mente, però, quando mia nonna materna, a distanza di anni, mi raccontava che nonna Maria non mi permetteva di avvicinarmi al suo letto, allontanandomi ogni volta che provavo ad accostarmi a lei.
Pare un aneddoto negativo, presentato quasi con
risentimento, come a lasciare intendere che una nipote non si allontana così. A me questo stride, perché ho sempre creduto di essere amata da mia nonna, e solo ora da mamma capisco il significato del suo gesto. In realtà nonna Maria voleva proteggermi e quindi non potendo, vista la mia tenera età, farmi capire col dialogo che preferiva che non le stessi accanto per non trasmettermi microbi o semplicemente non respirarmi troppo vicino, mi scostava energicamente con la mano. 
Caratterialmente le somiglio, quindi non è difficile per me trarre le conclusioni.
Sono cresciuta pensando a mia nonna e mantenendo un legame nonostante l’abbia conosciuta per pochi anni. Nel periodo della fanciullezza, mentre mi trovavo nella sua casa rivolgevo sempre un pensiero a lei immaginando che mi guardasse da lassù.
Quando si è bambini si metabolizza tutto molto velocemente e il senso del distacco viene vissuto in maniera naturale perché  si conservano pochi ricordi, cosicché la mente impedisce al cuore di provare il dolore consapevole e intenso di quando si è più grandi. E qualche tempo dopo successe la stessa cosa con zio Fredo.

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© Wilma Coero Borga Todos los derechos reservados

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